Santuario di Venere di Ercolano
Anche a Ercolano, però, abbiamo monumenti spettacolari. Non ci credete? Vi mostrerò il posto da cui si gode il panorama migliore di tutta la città: il santuario di Venere.
Non è un semplice tempio, ma una grande area sacra affacciata sul mare. Si appoggia su una serie di arcate aperte sulla spiaggia, usate dai pescatori come rimesse per le barche. Dalla spiaggia, una scalinata risale il costone fino a una terrazza rettangolare.
Lassù troverete due templi dedicati a Venere, la dea dell’amore. Vi sembra strano? Eppure perfino i bambini sanno che l’amore è una faccenda complicata!
Ma via, sto scherzando: Venere è la dea dell’amore, sì, ma anche la protettrice dei naviganti. Ecco perché la veneriamo in due templi diversi.
Pensate, uno di questi templi è così antico che risale al tempo dei Sanniti, prima che i Romani arrivassero a Ercolano. È stato ristrutturato circa quindici anni fa a spese di Vibidia Saturnina, una ex schiava che ha fatto fortuna con i commerci marittimi. Oggi è una delle donne più ricche della città… e ci tiene a farlo sapere!
Oltre agli edifici sacri, sulla terrazzasi trovano vari locali di servizio per il personale, una grande sala riservata alla confraternita dei Venerii e… una cucina.
Perché quelle facce stupite? Qui si celebrano molti sacrifici. Non crederete che gli dei scendano dall’Olimpo per mangiarsi un cosciotto d’agnello! No, la carne degli animali sacrificati viene cotta e servita in tavola per la gioia di sacerdoti e fedeli.
Ora venite, torniamo a Pompei. Mio zio Aulo mi ha chiesto di portare focacce alle olive e pasticcini con miele e pepe al suo circolo privato. Lui e i suoi amici dovrebbero organizzare i combattimenti di gladiatori per le feste… secondo me si abbuffano e basta!
Non è un semplice tempio, ma una grande area sacra affacciata sul mare. Si appoggia su una serie di arcate aperte sulla spiaggia, usate dai pescatori come rimesse per le barche. Dalla spiaggia, una scalinata risale il costone fino a una terrazza rettangolare.
Lassù troverete due templi dedicati a Venere, la dea dell’amore. Vi sembra strano? Eppure perfino i bambini sanno che l’amore è una faccenda complicata!
Ma via, sto scherzando: Venere è la dea dell’amore, sì, ma anche la protettrice dei naviganti. Ecco perché la veneriamo in due templi diversi.
Pensate, uno di questi templi è così antico che risale al tempo dei Sanniti, prima che i Romani arrivassero a Ercolano. È stato ristrutturato circa quindici anni fa a spese di Vibidia Saturnina, una ex schiava che ha fatto fortuna con i commerci marittimi. Oggi è una delle donne più ricche della città… e ci tiene a farlo sapere!
Oltre agli edifici sacri, sulla terrazzasi trovano vari locali di servizio per il personale, una grande sala riservata alla confraternita dei Venerii e… una cucina.
Perché quelle facce stupite? Qui si celebrano molti sacrifici. Non crederete che gli dei scendano dall’Olimpo per mangiarsi un cosciotto d’agnello! No, la carne degli animali sacrificati viene cotta e servita in tavola per la gioia di sacerdoti e fedeli.
Ora venite, torniamo a Pompei. Mio zio Aulo mi ha chiesto di portare focacce alle olive e pasticcini con miele e pepe al suo circolo privato. Lui e i suoi amici dovrebbero organizzare i combattimenti di gladiatori per le feste… secondo me si abbuffano e basta!
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